K-POP Luce e ombra by Andrea Campana;

autore:Andrea Campana; [Campana;, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2023-02-20T23:00:00+00:00

35 www.koreaboo.com/lists/8-disturbing-stories-trainees-kpops-dark-side/

Sole

해

La mamma mi ha sempre detto ogni giorno

Di fare attenzione ai ragazzi

Perché l’amore è come giocare con il fuoco

Mi farò del male

Blackpink, Playing with Fire, 2016

Il sesso, come abbiamo visto, nella società coreana è ancora tendenzialmente tabù. Non che non esista un’industria pornografica, e in serie tv o film capita del resto di trovare scene di nudo, anche se più sovente in lavori autoriali di registi come Park Chan-wook o Kim Ki-duk e meno spesso nelle serie Netflix. Ma la nudità e l’intimità, per quanto regolarmente suggerite nella musica k-pop e nei video musicali (o nelle mise delle componenti delle band, specie quelle di sesso femminile) non sono mai troppo esplicite e sull’intera industria sembra vigere una sorta di grande codice di auto-censura che limiti contenuti espliciti e osé e verta più, semmai, verso un’immagine dei cantanti più candida e innocente.

Le cose stanno cambiando negli ultimi tempi, ma nel corso degli anni Dieci e nel suo esporsi a livello culturale la Corea ha tenuto sempre un profilo molto basso in termini di contenuti sessuali, rimarcando di fatto una volta di più una somiglianza con l’industria dell’intrattenimento occidentale di inizio millennio, che si trovava in una posizione simile: non è che il sesso fosse “vietato” ma era molto meno discusso e mostrato rispetto a oggi, causa anche la ancora limitata importanza della Rete (pornografia online esclusa, si intende).

Al contrario, all’alba degli anni Venti vediamo come di sesso da noi si parli esplicitamente in ogni hit, specialmente di generi come rap e pop; lo si suggerisca nei video musicali e nei modi di vestire delle popstar, nei testi dei brani e nelle esibizioni dal vivo, e se ne discuta ampiamente in interviste e podcast. Quasi ogni serie popolare contiene scene esplicite, come Euphoria, per non parlare poi di quelle completamente incentrate sull’argomento quali Sex Education.

Nel cinema invece c’è una sorta di inversione di tendenza, causata forse dalla spinta del movimento #MeToo, che limita le scene osé ma non per questo fa scomparire malizia e provocazione distribuite un po’ ovunque. Tutto ciò senza poi naturalmente nemmeno iniziare a parlare della pornografia user-generated su piattaforme come OnlyFans, dimensione che apre tutto un nuovo contesto di scoperta e diffusione della sessualità ma anche di commercializzazione della stessa.

Questo per dire che, a seconda dei punti di vista, l’Occidente è molto più avanti rispetto alla Corea nella liberazione sessuale anche a livello di rappresentazione culturale, e del resto bisogna ricordare che il paese asiatico ha iniziato ad abbracciare una morale progressista (nonché un vero e proprio sviluppo moderno) solamente negli anni Novanta. Ed ecco perché nel k-pop, come nell’entertainment coreano in generale, il sesso si ritrova poco e spesso è solo suggerito o mostrato con riluttanza, in un atteggiamento combattuto tra la voglia di esplicitare (e di vendere) e la volontà di restare fedeli a morale e tradizioni.

Se infatti è vero che il sesso vende, come sempre si dice, è anche vero che come s’è visto la popolarità di molte band k-pop e specie di

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